venerdì 21 maggio 2010

GOCCE DI MEMORIA

Cosa scrivere in questa penultima sera?
Sono stanca... un pò in ansia per le valigie... preoccupata per l'esame della settimana prossima...
tutte cose vere, ma in secondo piano.
Mentre scrivo queste righe trattengo le lacrime e devo ammettere non mi viene nemmeno tanto bene. Anzi... Proprio per niente.
Questa ultima settimana è stata meravigliosa.
Una delle più belle della mia vita.
Piena di sorrisi, no... di risa. Mie e delle persone che mi sono vicine.
Anche di quelle che non avevo mai visto nemmeno accennare un sorriso.
Piena di novità, di posti mai visti, di sole e di pioggia.
Piena di gente.
Piena di parole. Di saluti e commenti commoventi.
Piena di canzoni e musica.
Piena di regali, consegnati al volo fuori da una porta spalancata o in un bar o davanti ad un computer. Regali comprati mesi fa e regali da improvvisare in una notte.
Piena di lacrime. Di gioia e di tristezza. Di nostalgia e incertezza.
L'altra sera al nabekai abbiamo fatto il nostro piccolo discorso di addio, ben preparato qualche ora prima per evitare il panico. E non cosa sia stato a farmi commuovere di più.
Forse guardare tutte quelle persone che mi hanno dato così tanto in questi tre mesi e alle quali vorrei dare mille volte tanto e che invece potrei non vedere mai più.
Forse intonare inni patriottici con persone che non avevo mai visto e che hanno saputo sciogliere il nodo nella mia gola.
Forse le strette di mano e i "ci vediamo la prossima volta".
Sicuramente mi ha commosso sentire parlare davanti a tutti coloro che più ci sono stati vicini in questi mesi. Due ragazzi che si trovano qui perché un tempo non parlavano e che l'altra sera hanno trovato la forza di parlare davanti a decine di persone. Parlare di felicità e sogni, passati e futuri.
E mi hanno commosso i sorrisi e gli applausi. E il calore.
In questi mesi mi ero abituata alla "freddezza" dei giapponesi, al loro non sbottonarsi mai.
Ma l'altra sera è stata una valanga. E io sono stata travolta in pieno.
E mi sono sentita una delle persone più fortunate del mondo.
Perché se tra qualche anno anche una sola di quelle persone si ricorderà di me, saprò di aver dato un senso a questi ultimi tre mesi. E magari anche agli ultimi tre mesi di qualcun altro.

Sto blaterando e per questo vi chiedo scusa, ma è tutto quello che riesco a fare ora.
Forse domani andrà meglio. :)

Per ora passo e chiudo.
Ci sentiamo, gente.

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